- AX: "Potete raccontarci come è nata la compagnia teatrale Cellula Kokor e qual è stata la visione iniziale che vi ha uniti?"
- CK: "E’ nata dal nostro incontro, avvenuto nel 2009 grazie a un comune amico. Quindi abbiamo iniziato insieme una storia di arte e di vita. Siamo due persone provenienti da percorsi artistici diversi, ma uniti dalla passione per l’arte. Cellula Kokor è nata dal desiderio di creare qualcosa di vivo, organico e in costante evoluzione. La nostra visione iniziale era quella di esplorare il teatro come un organismo vivente, una 'cellula' che assorbe, trasforma e restituisce al pubblico un'esperienza vitale, piuttosto che una semplice rappresentazione.
· AX: Pensate che il teatro possa essere utilizzato per affrontare questioni sociali e culturali?
· CK: Il teatro può essere un ottimo strumento per affrontare questioni sociali e culturali perché può raggiungere il pubblico in modo emotivo e personale. Noi cerchiamo di utilizzare il teatro per stimolare la riflessione e la discussione su temi importanti. Crediamo che il teatro possa anche essere un modo per creare un senso di comunità e di condivisione tra le persone.
- AX: Perchè Cellula Kokor?
- CK: Abbiamo creato Cellula Kokor perché volevamo sperimentare nuove forme di teatro e esplorare temi che ci sono cari. Il nostro stile è un mix di teatro, musica e arti visive, con un linguaggio che è al tempo stesso poetico e diretto. Cerchiamo di creare un'esperienza teatrale che sia unica e coinvolgente, che possa parlare alla mente e al cuore del pubblico. Il nome ha una duplice valenza. 'Cellula' rappresenta l'unità minima della vita, un elemento che cresce e si moltiplica. Vogliamo che ogni nostro spettacolo sia una cellula viva di emozione e pensiero. 'Kokor' deriva da una parola giapponese che significa 'cuore' o 'nucleo interiore'. L'unione delle due parole simboleggia l'essenza del nostro lavoro: un teatro che parte dal nucleo più intimo e sincero dell'essere umano per espandersi verso l'esterno, creando connessioni profonde."
- AX: "Quali sono i valori o i principi che guidano la vostra ricerca artistica?"
- CK: "La ricerca di autenticità è il nostro principio cardine. Non siamo interessati a una perfetta messa in scena, ma a una genuina esplorazione delle emozioni umane. Elementi come la vulnerabilità, l'imperfezione e l'immediatezza sono centrali nella nostra poetica. Sperimentiamo un teatro che non teme il fallimento, ma lo accoglie come parte del nostro processo creativo."
- AX: "Come descrivereste il vostro stile teatrale a chi non vi ha mai visti?"
- CK: "Il nostro stile è difficile da etichettare, ma noi lo abbiamo voluto definire “Lyric Pop”. È un teatro che unisce il movimento corporeo, i testi, ma anche l'uso di oggetti in modo inusuale, la musica di generi diversi (lirica e pop appunto, ma anche rock e elettronica). Utilizziamo il video non solo come elemento scenografico , ma diventa vera e propria presenza scenica e la struttura drammaturgica si ispira a un tipo di narrazione cinematografica. Nell’alchimia del palcoscenico utilizziamo tutti questi elementi come veicoli per concentrarsi sul nucleo emotivo della storia. È un'esperienza di tipo sensoriale, non solo narrativa. È un teatro che ti chiede di partecipare, non solo di guardare."
· AX: Come scegliete i temi da esplorare nei vostri spettacoli e come li sviluppate?
· CK: Noi ci ispiriamo a temi che sono rilevanti per la società contemporanea, come la condizione giovanile, la solitudine, la morte. Etc. Cerchiamo di esplorare questi temi in modo profondo e personale, attraverso la nostra arte. Crediamo che il teatro possa essere un potente strumento per riflettere sulla nostra esistenza e per promuovere la comprensione e l'empatia.
- AX: "Come avviene la creazione di un vostro spettacolo, dalla prima idea alla messa in scena?"
- CK: "Premettiamo che per noi il teatro è una necessità, è il modo che ci permette di esprimere ciò che siamo. Spesso iniziamo con un'idea di base, che può originare da un'immagine o un concetto. Poi passiamo a una ulteriore fase di ricerca attraverso suggestioni di immagini, testi, canti e musiche. L'ultimo stadio è la rielaborazione e la strutturazione, dove si dà forma al caos creativo iniziale. Creiamo le nostre opere in maniera totale dalla drammaturgia ai costumi, solo nell’ultima produzione ci siamo avvalsi di una supervisione registica"
- AX: "Avete delle fonti di ispirazione particolari?"
- CK: "Ci ispiriamo al nostro vissuto e a quello delle persone che incontriamo in questo percorso. Ma anche al cinema, alla danza contemporanea, alla poesia e all'arte visiva. Siamo costantemente alla ricerca di spunti esterni per arricchire il nostro linguaggio. La nostra ispirazione è un fiume in continua evoluzione."
- AX: "Tra i vostri spettacoli, ce n'è uno a cui siete particolarmente legati e perché?"
- CK: "Uno spettacolo che ci ha particolarmente segnato è il primo: “ManiKorf TV” del 2010, in cui abbiamo unito le nostre peculiarità creando un evento unico. Era la nostra prima produzione con il nome di Korf e racchiudeva tutta la nostra energia iniziale, realizzato con tutto quello che avevamo a disposizione. È stato il nostro battesimo, la nostra prima vera 'esplosione' creativa; è stato importante perché abbiamo capito le nostre potenzialità e la nostra empatia. Possiamo dire che è stata la scintilla che ha innescato un processo creativo che dura tutt’oggi. Le nostre differenze diventano complementari trasformandosi nel nostro punto di forza.”
- AX: "Il vostro repertorio spazia tra diversi temi o linguaggi…"
- CK: "Spaziamo tra i più differenti temi, importante che per noi siano significativi: la società dello spettacolo, la condizione femminile, i problemi generazionali o legati all’ambiente, all'amore, alla solitudine, alla memoria, fino ad arrivare a affrontare il tema della morte e di un possibile aldilà, come nella nostra ultima produzione “OLTREMONDO”. Importante per noi è che ogni produzione rimanga fedele al nostro nucleo artistico: esplorare l'animo umano in profondità."
- AX: "Che tipo di reazione sperate di suscitare nel pubblico con i vostri lavori?"
- CK: "Speriamo di stimolare una reazione viscerale, non solo intellettuale. Vogliamo che il pubblico si senta parte dell'evento, che le nostre emozioni si riflettano nelle loro. Se qualcuno esce dalla sala con una nuova domanda o una nuova sensazione, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo."
- AX: "Come vedete il futuro di Cellula Kokor?"
- CK: "Ci vediamo in una continua evoluzione. Vogliamo esplorare nuove tematiche in diverse forme e possibilmente anche nuove tecnologie, ma senza mai perdere la nostra umanità. Il nostro obiettivo è continuare a creare esperienze significative, sia per noi che per il pubblico."
- AX: "C'è qualcosa che volete dire a chi vi segue o a chi non vi conosce ancora?"
- CK: "A chi ci segue, diciamo grazie per aver creduto in noi e nella nostra ricerca. A chi non ci conosce, diciamo: venite a vederci a cuore aperto, senza aspettative. Lasciatevi trasportare dall'esperienza. Vi promettiamo un viaggio che non dimenticherete."
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